Biblioteca

Riportato alla luce il Fondo del Conte Cesare Maria De Vecchi

Un patrimonio di oltre 600 volumi a stampa e manoscritti provenienti dall’ex teologato salesiano di Verona
  18 giugno 2021

Dopo lunghi mesi di lavoro, sono stati catalogati i volumi del Fondo De Vecchi e descritti i 25 manoscritti in Manus, catalogo a cura dell'ICCU (Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane) per il censimento dei manoscritti italiani.

Il progetto di ricerca della dott.ssa Silvia Cagnizi è stato condotto nella Biblioteca Don Bosco e si è concluso il 10 giugno con il Diploma di Specializzazione in Beni archivistici e librari presso l’Università di Roma “Sapienza”. La tesi dal titolo “Della mia bella e povera biblioteca” nasce dal riordino e selezione dei libri provenienti dall’ex teologato salesiano di Verona che hanno riportato alla luce 610 volumi a stampa, 13 cinquecentine e 25 manoscritti con un ex libris che Cesare Maria De Vecchi, Conte di Val Cismon, apponeva ai libri della sua biblioteca.

Ministro durante il fascismo presso il dicastero dell’Educazione Nazionale, De Vecchi si trovò in rapporto stretto con le biblioteche e i bibliotecari italiani. Bibliofilo e collezionista, aveva raccolto presso la villa di famiglia a Revigliasco Torinese una biblioteca di più di 100.000 volumi, fatta ordinare e catalogare negli anni Trenta dal bibliotecario Renato Papò che diventerà in seguito soprintendente bibliografico del Veneto. Con la fine del fascismo, De Vecchi fu epurato e riuscì a fuggire in Argentina. Dopo la sua morte, negli anni Sessanta, l’imponente e preziosa biblioteca fu smembrata e venduta a blocchi: una parte di essi arrivò presso il teologato salesiano di Monteortone in Veneto. Questo piccolo nucleo subì successivamente alcuni traslochi seguendo le vicende delle Case salesiane del Veneto: tale percorso è stato ricostruito grazie alle tracce materiali presenti sui volumi e recuperando testimonianze orali e documenti presso gli istituti interessati.

Silvia Cagnizi, che durante l’anno accademico 2018-2019 ha svolto il Servizio civile proprio nel programma della Biblioteca Don Bosco, nei ringraziamenti in calce alla tesi scrive: “Esprimo tutta la mia gratitudine nei confronti di chi, nel mondo salesiano, mi ha consentito con molto affetto di lavorare a questo progetto e mi ha supportato in tutte le fasi di sviluppo: l’Università Pontificia Salesiana, l’Archivio Centrale Salesiano, il Rettore don Mauro Mantovani, la Biblioteca “Don Bosco”, Carla Pirolli che mi ha insegnato a catalogare con grazia; ma soprattutto il Direttore della Biblioteca Marcello Sardelli, maestro e amico, e tutto il personale della Biblioteca Don Bosco. Ringrazio per il felice esito delle ricerche sul mondo salesiano e sulla storia del Fondo tutti coloro che con gentilezza e passione mi hanno aiutato, raccontandomi vicende ormai lontane nel tempo e scovando documenti importanti; in particolare: don Francesco Motto, don Giuseppe Soldà, don Cesare Bissoli, don Claudio Rossini e l’Ispettoria del Veneto Orientale, don Jean Rebellato”.

Anche l’Università ringrazia la dott.ssa Silvia Cagnizi per il lavoro svolto con passione e precisione, riconsegnando alle pagine di quei preziosi libri una nuova vita.