Relazioni istituzionali

Il card. Óscar Maradiaga visita il campus universitario

Uno dei più fidati consiglieri del Papa, ha coordinato il Consiglio dei cardinali portando alla Riforma della Curia Romana
  1 settembre 2022

Il 27 agosto, nella Basilica di San Pietro, Papa Francesco ha presieduto il suo ottavo Concistoro per la nomina di 20 nuovi cardinali, tra i quali il nostro exallievo mons. Virgílio do Carmo da Silva, salesiano, Arcivescovo di Dili (Timor Est), primo porporato di Timor Est, del titolo di Sant’Alberto Magno.

Una grande gioia per la nostra università, che in quei giorni ha avuto il piacere di avere in visita anche il card. Óscar Rodríguez Maradiaga, uno dei più fidati consiglieri del Pontefice e Coordinatore del Consiglio dei cardinali.

È proprio al Consiglio che si deve la Riforma della Curia Romana, un lavoro inteso – durato nove anni – che ha portato a significative novità. In particolare, il testo sancisce una nuova “visione” della Curia, un “organismo al servizio, non solo del Santo Padre – commenta Maradiaga – ma di tutte le Conferenze Episcopali”.

Nuove prospettive

Una delle novità più interessanti della Riforma riguarda il maggior coinvolgimento dei laici, con un’attenzione particolare alle donne nel governo della Chiesa.

I temi della Riforma

Tra i temi più dibattuti, i cambiamenti del settore economico-finanziario, l’accentramento dei media vaticani e la creazione del Dicastero per lo Sviluppo Umano Integrale.

I giovani, l’identità di genere e l’educazione sessuale

Le nuove prospettive indicate dalla Riforma sono uno stimolo importante anche per la nostra realtà, universitaria e salesiana, per proseguire con entusiasmo e abitare gli spazi in cui le nuove generazioni giocano la loro partita.

Da quest’anno l’UPS ha avviato il progetto di ricerca “Giovani, affetti, identità”, per confrontarsi su temi molto delicati e che riguardano l’identità di genere e l’educazione sessuale. I giovani hanno domande, si interrogano, ma spesso trovano “deformazione” in questo campo. Bisogna, invece, ricordarsi che esiste una “vocazione all’amore” e “la sessualità non possessività o egoismo ma un linguaggio d’amore”.