Provengo da un paese ex sovietico dove l'atteggiamento dei professori nelle università statali è diverso da quello che ho visto nella FLCC. Nella nostra facoltà ci sono professori di grande livello scientifico eppure tutti sono sempre aperti ad aiutarci. Per esempio, posso porre domande per email e ricevo subito le risposte. I professori ci conoscono per nome, c'è una buona relazione non soltanto in aula, ma anche altrove così che possiamo parlare di diversi argomenti. L’ideale di umanesimo lo apprendiamo sia attraverso lo studio sia dal comportamento dei nostri cari docenti. Mi sento una persona accolta e stimata. Inoltre, le autorità accademiche ascoltano le nostre richieste, anche per quanto riguarda la programmazione didattica.
Ho avuto la fortuna di seguire molti corsi che mi hanno fatto crescere. Tra di essi, un corso mette in risalto la specificità della nostra facoltà: lo studio dei Padri attraverso la loro esegesi e la loro teologia. Ho ritrovato la freschezza del pensiero teologico dei Padri, ho imparato a fare della Sacra Scrittura il fondamento di ogni discorso sulla fede, Cristo mi appare come il centro della storia universale, e riscopro me stesso all’interno del progetto di salvezza di Dio iniziato con la Creazione e orientato alla Parusia. Mi sembra di ripercorre un sentiero già noto eppure del tutto nuovo.
Gli studi umanistici e la conoscenza solida della cultura classica ci offrono gli strumenti essenziali per fare fronte alle sfide e alle crisi di vario tipo di identità, economica, socio-politica e culturale che caratterizzano il mondo contemporaneo. Per poter affrontare tali sfide, occorre una consapevolezza salda della nostra identità ed entrare in dialogo con culture diverse dalla nostra, nel contesto attuale della globalizzazione. Gli studi umanistici ci danno la possibilità di leggere attraverso lingue e culture antiche la grande diversità di prospettive che esiste nel mondo. Questa sensibilità storica creata dalla cultura classica ci consente di comprendere il presente e di progettare il futuro. “Non sapere che cosa sia accaduto nei tempi passati,” afferma Cicerone, “sarebbe come restare per sempre un bambino. Se non si fa uso delle opere delle età passata, il mondo rimarrà sempre nell’infanzia della conoscenza”.
Gli studiosi del patrimonio greco-latino sono la coscienza storica del mondo occidente di oggi. Non si può custodire tale memoria senza la conoscenza delle lingue che sono il veicolo per accedere a questo patrimonio di pensiero. Lo studio del latino e greco, con le rispettive letterature, è una vocazione e una missione, anzi, una responsabilità: il compito degli studiosi di questo patrimonio è dar voce ai giganti sulle cui spalle camminiamo.
Per un ragazzo italiano, che intenda studiare lettere classiche, iscriversi nella nostra Facoltà è senza dubbio una buona scelta per varie ragioni. Innanzitutto, per l'ambiente familiare, in chiaro stile salesiano, che permette di valorizzare le inclinazioni dei singoli studenti e, in generale, un maggiore interscambio di conoscenze tra Docenti e studenti. Da questo punto di vista non bisogna sottovalutare l'importanza di eventi culturali come viaggi di istruzione o visite a luoghi di particolare interesse storico e artistico. In secondo luogo, va evidenziata la specificità del nostro corso di studi, che non si ferma al grande patrimonio della Classicità latina e greca, ma ne considera anche l'evoluzione attraverso l'incontro-scontro con il Cristianesimo, fino all'età moderna. Lo stesso metodo-natura nell'insegnamento del Latino e del Greco, assimilando le lingue classiche a quelle moderne, è particolarmente significativo all'interno di un'Università Pontificia, dal momento che il Vaticano rimane l'unico Stato nel quale la lingua latina sia usata per la corrispondenza ufficiale. Ulteriore spunto per la formazione personale è, infine, dato dalla stessa internazionalità della Facoltà, per cui si può legittimamente dire di aver studiato all'estero pur restando in Italia.
Il latino era ed è ancora oggi la lingua della Chiesa Cattolica; non solo i più grandi Padri della Chiesa un tempo annunziarono il Vangelo e insegnarono la dottrina cristiana in latino, ma anche il magnifico canto gregoriano, che i fedeli cattolici oggi cantano, è stato composto in latino; pertanto moltissimi cattolici della Cina, il mio paese, pensano che la lingua latina sia di grandissima importanza per custodire la tradizione della Chiesa: Inoltre, gli studiosi sono convinti che il Latino è la radice della civiltà occidentale: chi non si impegna ad apprenderlo, non può attingere a questo patrimonio sapienziale; conseguentemente gli studiosi, soprattutto a Pechino e a Shangai, in numero sempre crescente, studiano la lingua latina.
A mio avviso, la missione della FLCC si può riassumere in due punti: primo, mantenere vivo il patrimonio spirituale e culturale che il mondo antico ha tramandato nei secoli; secondo, creare l’apertura al mondo, la formazione al dialogo e al rispetto.
Conclusi gli studi, rientrato in Congo, oltra all’insegnamento in Seminario, mi piacerebbe fare delle ricerche sulla mitologia greca per confrontarla con le concezioni tradizionali e il patrimonio culturale delle tribù locali. Vorrei anche tradurre qualche brano dei Padri della Chiesa nelle lingue locali per l'istruzione dei fedeli.