Successi accademici

Roberto Cabrera Catache, di ritorno in Messico con la Licenza in Lettere Cristiane e Classiche

Lo studente ha ottenuto il titolo con una tesi che mette in evidenza i punti di contatto tra le tragedie classiche e i racconti biblici di epoca giudaico-ellenistica
  21 ottobre 2024

Roberto Cabrera Catache, studente della Facoltà di Lettere Cristiane e Classiche, ha ottenuto con successo il grado di Licenza (Laurea magistrale) grazie alla brillante presentazione di uno studio intitolato «Martirio e morte onorevole. Interferenze tra tragedia greca e letteratura giudaico-ellenistica in 2 Mac 7».

Si tratta di un’indagine che intreccia filologia classica e biblica. L’autore ha evidenziato le somiglianze e le differenze tra le narrazioni classiche (l’immagine di Socrate nel Critone e nell’Apologia, così come le figure di Eteocle, Antigone e Ifigenia in altre note tragedie) e il resoconto biblico dei sette fratelli maccabei e della loro madre. Il punto di contatto, come è chiaro dal titolo, è il tema del sacrificio, del martirio e della morte onorevole. La ricchezza di questi studi letterari comparati è grande. Inoltre, si tratta di un campo piuttosto inesplorato, dal quale ci si può aspettare ancora molti frutti.

Tutto questo è stato preso in considerazione dalla commissione, composta dal Prof. Roberto Fusco (relatore) e dalla Prof.ssa. Cristiana Freni. Don Guido Benzi, professore di Antico Testamento presso la Facoltà di Teologia della nostra Università, ha svolto il ruolo di presidente.

Infine, va notato che l’argomento e la sua trattazione hanno provocato un interessante dialogo tra il candidato, i valutatori e anche alcuni ospiti presenti in sala.

Il nuovo licenziato è in attesa di tornare nella sua patria e di assumere nuove responsabilità pastorali. Tuttavia, ha espresso il desiderio di riprendere la ricerca in un futuro non troppo lontano con un dottorato di ricerca, probabilmente su un tema francescano. L’impegno dimostrato durante i suoi anni di permanenza presso di noi e la qualità della ricerca presentata lasciano presagire un grande successo.

 

 

[Lat] Robertus Cabrera Catache, Facultatis Litterarum Christianarum et Classicarum discipulus, dissertatione feliciter defensà c.t. De martyrio et honestà morte: quid inter tragoediam Graecam litterasque Iudaeo-Christianas (2 Mac 7) intercedat, gradum Licentiae consecutus est.

Hac quidem inquisitione (ubi philologia classica ac biblica una cum alterà arcte implicantur) auctor clare indicavit similitudines ac differentias inter fabulas narrationesque classicas (videlicet, imaginem Socratis in Critone et Apologià delineatam, sicut etiam personas Eteoclis, Antigonis, necnon Iphigeniae, praeclaris nempe tragoediis in scaenis actas) et vicissitudines (in Scripturis relatas) septem fratrum Maccabaeorum horumque matrem intercedentes. Quae, vero, narrationis genera - ut ipsius dissertationis titulus plane declarat - in sacrificio, martyrio honestàque morte tractandis intersecantur. Verum enimvero, magnus est divitiarum thesaurus, quem huiusmodi studia litterarum comparativa (campus, insuper, studiorum adhuc longe lateque explorandus, unde haud parva, in posterum, fructuum copia expectari licet) humanitatis recludunt cultoribus.

Haec omnia summà cum diligentià inspexerunt et consideraverunt Praeses/Decanus Prof. Robertus Fusco (utpote dissertationis moderator), Prof. Christiana Freni, necnon D. Prof. Guido Benzi (magister Veteris Testamenti apud Facultatem nostrae Vniversitatis Theologicam), qui munere praesidis ipsius professorum Consilii ad dissertationem aestimandam functus est.

Nec id silentio premendum censemus, quod argumentum, dissertationis proprium, vivax studioque prorsus vigens suscitavit colloquium inter Licentiae candidatum, dissertationis iudices, verum etiam nonnullos ex iis, qui dissertationem audiendi causà in auditorium convenerant.

Noster discipulus, laureà modo coronà cohonestatus, mox in patriam, quo plura officia pastoralia suscipiat, rediturus est, quamquam in votis se habere, ut in inquisitione doctorali (argumentum Franciscanae pietatis proprium probabiliter tractante) operam haud multo post collocet, aperte confessus est. Studium et diligentia, quibus in nostrà Facultate commoratus se fecit conspicuum, necnon inquisitio, quam optimae notae nuperrime illustravit, magnum successum ei certe ominantur.

[Jacobus Rubini Latine interpretatus est]